CUADRO COMPARATIVO

Da dove viene tutta questa spazzatura?
Caro Severgnini,
nel 1975 noi italiani eravamo circa 53 milioni, ossia tre in meno di oggi. Non molti meno, dunque. A quel tempo l'acqua si beveva dal rubinetto; i vuoti del latte, della birra, dell'acqua minerale (per quelli che la volevano) del vino si riportavano indietro. La frutta, le verdure, la carne, il pesce ci venivano venduti avvolti nella carta del giornale di ieri, e si mettevano nella "borsa della spesa" che ogni massaia teneva appesa in cucina. Eppure, non mi risulta che a quell'epoca molti mancassero del necessario, o che l'incidenza della spesa alimentare fosse maggiore di quella di oggi. Chiedo quindi a chi mi sa rispondere: a cosa servono, e a chi, le migliaia tonnellate di rifiuti costituite da involucri, scatole, pacchetti, plastiche, sacchetti a perdere, bottiglie a perdere, che ci costano almeno il 10% (e spesso di più) di quello che compriamo, e che non sappiamo più dove buttare? Coloro che c'erano, ricorderanno il sacchettino (di carta) con i rifiuti di una giornata di una famiglia di cinque persone, come la mia, che si riponeva nel bidone di ferro davanti casa: pesava meno di un chilo.